
MANIFESTO DI REDAZIONE DI TRE PROPOSTE DI LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE
È l’ora per i giovani di pretendere lo spazio che gli spetta e che gli compete. Abbiamo smarrito il nostro dovere di presenza! Cosa fare? Ora dobbiamo unirci e imporre democraticamente la nostra presenza in tutti gli ambiti pubblici e privati che le vecchie generazioni non vogliono lasciarci.
Il dovere di presenza non può essere demandato perché le decisioni che gli altri assumono ricadranno domani su di noi senza che oggi ci sia data la possibilità di partecipare a determinarle.
È ora di partecipare in prima linea alla ripartenza dell’Italia che oggi si trova in un punto cruciale, tra la ripresa economica post pandemica e la nuova Europa che si sta definendo; se noi non partecipiamo a queste decisioni ora, domani potremmo subirne solo le conseguenze, nella consapevolezza di non aver fatto nulla per impedirle o determinarle.
Milioni di giovani nel Paese si sentono orfani dell’attenzione della politica e questo perché nessun partito ha mai fatto veramente nulla per noi, non lo ha fatto perché voleva mantenere sotto il proprio controllo il potere.
Impongono scelte che avranno conseguenze che non ricadranno mai su di loro e che però determineranno il nostro futuro. Ai giovani viene negata la possibilità alla partecipazione pubblica e ora noi vogliamo prendercela con i mezzi conferiti dalla Costituzione.
Nessun partito ha, almeno fino ad oggi, dedicato tempo nelle proprie agende ai temi che più interessano le nuove e giovani generazioni: maggiori opportunità nell’istruzione che abbiano una reale valenza nel mercato del lavoro e promuovere fra tutti i giovani la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e la solidarietà. Ad oggi, tutto ciò appare una chimera.
Le istituzioni non investono nelle nuove generazioni, le quali sono di fatto estranee ai meccanismi di decisione politica nazionale: è necessaria, dunque, una co-partecipazione dei giovani, i quali trovano difficoltà a trovare spazio nelle istituzioni.
I dati anagrafici dimostrano, infatti, che le cariche politiche dello Stato sono composte da soggetti aventi età distanti dai giovani, ciò non può che comportare politiche lontane dalla categoria giovanile. Conseguenza naturale è l’aumento del disimpegno politico giovanile in Italia e della sfiducia – ormai strutturale – verso le istituzioni nazionali.
L’unico modo per portare la politica ad occuparsi di giovani e a trattare del futuro dei ragazzi è imporre tramite legge la presenza di quest’ultimi nelle istituzioni e nei tavoli decisionali del Paese.
Da queste esigenze deriveranno le tre proposte di disegno di legge per introdurre in Italia ex lege quote “Under-35”:
- nelle istituzioni politiche: imponendo la presenza degli Under-35 nella redazione delle liste per i Consigli comunali e regionali, nonché per la Camera dei Deputati e il Parlamento europeo, oltre alla formazione di Giunte comunali e regionali e per il Governo nazionale;
- ed economiche: imponendo anche in questo caso la presenza degli Under-35 nei consigli di amministrazione delle società a controllo pubblico e delle società quotate in borsa.
Per farlo dobbiamo unire le forze e chiederlo con una sola voce. Il fine principale della proposta sarà quello di richiamare con forza l’attenzione su questa reale esigenza dei giovani. Non è certamente un progetto di facile portata, ma è meglio così. Quando il gioco è facile, solo i pigri giocano. È ora!