
In Italia, nel settore metalmeccanico, nemmeno il 20% degli occupati è donna e solo il 10% è formato da dirigenti di sesso femminile. Il 54%, ovvero la maggior parte, è composto da impiegate. Nelle società di piccole dimensioni il numero di donne al vertice è ancora più basso rispetto alle grandi imprese.
Ma essere donna e guidare un’azienda metalmeccanica, nell’Italia del 2022, è davvero ancora uno scenario irrealizzabile?
Per comprendere le ragioni della scarsa presenza femminile nel settore metalmeccanico, è necessario rivedere le scelte scolastiche e universitarie. La formazione tecnico-scientifica, infatti, nonostante offra maggiori possibilità di collocamento, appare sottovalutata dalle ragazze, che tendono a prediligere indirizzi a carattere umanistico.
Le discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) sviluppano competenze molto richieste dal mercato del lavoro, ma risultano caratterizzate da un forte gender gap: solo il 18,9% delle laureate sceglie questo tipo di corsi di studio. Nonostante le donne ottengano risultati accademici migliori, presentano, in generale, tassi di occupazione e di retribuzione più bassi rispetto agli uomini.
Talento femminile nel settore metalmeccanico
Negli ultimi tempi, è cresciuta l’attenzione al tema del talento femminile in termini di leadership, ma la partecipazione delle donne ai vertici aziendali è ancora scarsa. Pertanto, è necessario attuare in futuro interventi efficaci per l’equilibrio di genere in settori chiave. È importante valorizzare il ruolo delle donne in azienda e riconoscere il contributo che possono dare ad ogni settore di attività.
La ricerca del Boston Consulting Group mostra che l’emancipazione economica delle donne ha anche un impatto positivo sulle famiglie e sulla società, in particolare:
- Migliora le competenze, stimola l’autostima e cambia la percezione che le donne hanno di se stesse;
- le donne, rispetto agli uomini, reinvestono di più il loro reddito nelle famiglie e nella comunità;
- esiste un’alta correlazione tra la partecipazione economica delle donne e il benessere generale di un paese.
La strada da percorrere in termini di uguaglianza di genere e opportunità è ancora lunga e diventa sempre più urgente incoraggiare percorsi di apprendimento scientifici e incentivare politiche aziendali che supportino le competenze delle donne.
Il momento è giusto per cambiare rotta, sensibilizzare le scuole, le aziende e le associazioni. È necessario stimolare un circuito virtuoso per far emergere quelle risorse umane, per lo più femminili, che vengono perse nel passaggio tra istruzione e mercato del lavoro.
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Fonti:
http://www.donnainaffari.it/2015/10/settore-metalmeccanico-e-pari-opportunita-di-genere/
ValoreD, Valored4STEM